Thanksgiving Day

Negli Stati Uniti e in Canada si festeggia da secoli il Giorno del ringraziamento. Ecco tutto quello che c’è da sapere: quando cade, perché si festeggia, perché si mangia il tacchino e come mai il prezzo del tacchino andrà alle stelle nel 2022.

da comesipronuncia.it
3 novembre 2022

Immagine: da TPI

Il Giorno del ringraziamento, il Thanksgiving Day, è una ricorrenza celebrata ogni anno negli Stati Uniti e in Canada.
Negli Stati Uniti venne proclamata festa nazionale nel 1863 dal presidente Abraham Lincoln e fu lui a decretarne i festeggiamenti ogni quarto giovedì di novembre
In Canada la celebrazione divenne ufficiale nel 1879, ma il giorno esatto non venne fissato fino al 1957, quando si decise che doveva cadere il secondo lunedì di ottobre.
Nel 2022, negli Stati Uniti, il Giorno del ringraziamento cade il 24 novembre.

Tutto comincia con i Pilgrim Fathers, i padri pellegrini, i primi coloni del Nord America, che lasciarono l’Inghilterra per raggiungere il Nuovo Mondo.
Nel 1620, esattamente l’11 novembre, un centinaio tra dissidenti religiosi e famiglie in cerca di una vita migliore, salirono a bordo del famoso galeone Mayflower e dopo due mesi di dura navigazione, toccarono terra stremati e decimati dalle fatiche del lungo viaggio. 


Viaggio compiuto dalla Mayflower. via pressmare.it

Pilgrim Fathers: denominazione («Padri Pellegrini»), data a partire dal 1820 durante una commemorazione del viaggio, ai fondatori (dicembre 1620) della colonia di Plymouth, nel Massachusetts, cioè al primo gruppo di navigatori giunti a bordo del vascello Mayflower allo scopo di stabilire delle colonie lungo quella parte di costa del Nord America di cui avevano ottenuto la concessione reale.
Erano separatisti della Chiesa d’Inghilterra, che all’inizio del XVII sec. avevano costituito chiese indipendenti a Scrooby e Gainsborough e, nel 1608, si erano rifugiati ad Amsterdam e a Leida.
Il Mayflower, piccola nave partita il 16 settembre da Plymouth (Inghilterra), portava 102 passeggeri (divenuti 103 durante il viaggio) dei quali 41 capi di famiglia che alla vigilia dello sbarco giurarono il cosiddetto Mayflower Compact, documento di fondazione della nuova colonia. Nella Nuova Inghilterra i Padri Pellegrini istituirono la prima comunità del puritanesimo nord-americano.
Avvistarono terra due mesi dopo, il 9 novembre, all’altezza di Cape Cod, in Massachusetts. Erano in 102: 74 maschi e 28 femmine, compresi donne e bambini nonché membri dell’equipaggio (circa 25-30 persone) e anche due cani.
Durante la traversata dell’Atlantico, benché durissima, morirono soltanto due persone, ma quasi tutti si ammalarono, soprattutto per la mancanza di vitamine che provocava lo scorbuto.
Mentre erano in mare nacque anche un bambino e un altro nacque ancora sulla Mayflower, ma prima dell’insediamento a Plymouth.
Circa la metà di questi emigranti morì nel corso del primo inverno, che stava già iniziando quando arrivarono. Essi approdarono infatti sul territorio americano estremamente provati dopo quel viaggio estenuante e con i postumi delle tante malattie contratte a bordo e subito dovettero confrontarsi con un territorio sconosciuto, deserto, selvaggio e inospitale. Durante quel primo terribile inverno ne morirono di stenti più di 40. Ne sopravvissero soltanto 53.
L’anno successivo le cose andarono decisamente meglio: la colonia, ben organizzata, si era insediata, aveva costruito case solide e coltivato le terre, rivelatesi generose, instaurando rapporti d’amicizia con i nativi con i quali, nel marzo del 1621, venne stabilito un trattato di pace e di mutua protezione.
Grati e soddisfatti, nell’ottobre 1621 i Pellegrini sopravvissuti festeggiarono il primo raccolto insieme con un centinaio di indigeni. Le celebrazioni durarono tre giorni, con un gran banchetto a base di tacchini, anatre e pesci procurati dai coloni e cinque cervi procurati dai nativi. Fu questo l’inizio della Festa del Ringraziamento, che però ebbe questo nome soltanto due anni dopo (1623), alla notizia dell’arrivo di ulteriori coloni e provviste.
Dal 1621 ad oggi non ha mai subito interruzioni. Fu ufficializzata nel 1863, nel bel mezzo della guerra di secessione, dal presidente Abramo Lincoln. Diventò così una festa nazionale fissa e annuale e andò gradatamente perdendo il contenuto cristiano originario.


Fonte: Treccani e Edizioni Pubblicità Italia


Immagini: a sinistra, Kmusser, mappa della Colonia di Plymouth. via wikipedia

Una volta arrivati nel nuovo continente, i coloni seminarono con grande cura le sementi che si erano portati dall’Europa, ma l’inverno fu così rigido che il raccolto fu misero. Talmente misero da non riuscire nemmeno a nutrire la nuova comunità.
Il raccolto sarebbe stato un disastro anche l’anno successivo se non fossero intervenuti in aiuto i nativi americani, gli indiani, per intenderci. Gli autoctoni aiutarono i coloni a selezionare le terre più adatte al tipo di semina e insegnarono loro in quali periodo arare e come seminare.

Nel 1621, esattamente un anno dopo, il raccolto fu così generoso da riuscire finalmente a sfamare tutti i membri del nuovo insediamento. William Bradford, il governatore di Plymouth, nel Massachusetts (la prima colonia fondata dai padri pellegrini esattamente nel punto dove sbarcarono), ordinò che tutta la comunità si riunisse per ringraziare Dio per la grazia ricevuta.
Il governatore invitò alla celebrazione anche chi davvero aveva reso possibile un raccolto tanto abbondante: i nativi americani. Senza di loro, i coloni sarebbero morti tutti di stenti: più che Dio erano loro che bisognava ringraziare.

Durante quella prima celebrazione, che verrà poi chiamata Thanksgiving Day, vennero cucinati gli stessi piatti che ancora oggi abbondano nelle tavole americane e canadesi durante la ricorrenza.
Il piatto forte è sempre il Turkey, il tacchino arrosto o ripieno.
Ma come mai è stato scelto proprio tale pennuto per onorare la festività? Una spiegazione ufficiale non esiste, l’unica certezza è che, a quei tempi, la sua carne era la più comune e accessibile a tutti.


La ricetta (*) del tacchino può variare di casa in casa, ma non cambia il fatto che più del 90% degli Americani consuma tacchino il quarto giovedì di novembre.

Curiosità: il tacchino, simbolo per eccellenza del Thanksgiving Day, era stato importato in Europa tramite gli spagnoli che li avevano ricevuti dagli Aztechi all’epoca della conquista del Messico. Poi fu reimportato dall’Europa all’America proprio dai Padri Pellegrini, i quali ne diedero il via al consumo intensivo.

Tra le varie festività (il tacchino si mangia anche a Natale), solo negli Stati Uniti vengono venduti circa 210 milioni di tacchini all’anno. Peccato che, quest’anno, questo tipo di carne costerà molto di più. 
Già dal gennaio 2022, nel Nord America, il tacchino ha subito un aumento del prezzo che va dal 20 al 25% in più e continua a salire a causa di un’epidemia d’influenza aviaria e dell’inflazione generale che sta causando una diminuzione del potere di acquisto per tutti. La combinazione delle due cose lascia immaginare che ci sarà poco da ringraziare quest’anno perché  i prezzi dei tacchini saranno alle stelle per il Giorno del ringraziamento 2022.

A sinistra, un particolare di Freedom from Want o The Thanksgiving Picture di Norman Rockwell; via Focus.it
a destra, una parodia del famoso quadro di Rockwell tratta da una puntata della famosa serie Tv Modern Family.

Alcuni giorni prima del Giorno del ringraziamento, è tradizione che il presidente degli Stati Uniti salvi una coppia di tacchini dai forni dei cuochi.
L’usanza di graziare i tacchini sembra aver origine da Abraham Lincoln che, ai tempi del suo mandato, decise di non farne uccidere uno che era diventato amico di suo figlio.
La grazia ai tacchini divenne una vera e propria tradizione a cominciare dal 1963, quando John Fitzgerald Kennedy decise di non far cucinare il tacchino regalatogli dal Presidente dalla National Turkey Federation. Un dono che era arrivato puntuale alla Casa Bianca fin dal 1947.

Dal 1989, è consuetudine che uno dei due tacchini graziati diventi l’ospite d’onore alla parata di Disneyland e subito dopo venga trasferito in un’area verde del grande parco divertimenti, insieme all’altro tacchino.
Come mai ne sfila uno solo? Perché se un tacchino dovesse morire durante il trasporto verrebbe subito sostituito dal secondo e nessuno se ne accorgerebbe. Ma non c’è alcun rischio che i pennuti possano non sopravvivere al trasporto: dal 2005, i due viaggiano in prima classe, su un aereo della United Airlines.

In Europa la celebrazione è conosciuta grazie ai film e telefilm di importazione in cui viene rappresentata spesso come l’occasione di riunirsi attorno al famoso tacchino per ringraziare (Dio, la vita, gli amici, i parenti) per ciò che si ha. La tradizione vuole che la cena venga sempre organizzata a casa, mai al ristorante, con familiari e amici.
E pare faccia molto discutere il momento giusto per gustarla ma questo è un altro problema. Alle due? Non c’è abbastanza tempo per la preparazione del tacchino, la cottura in forno (circa 4 ore, ma dipende dalle dimensioni) e il tempo di attesa necessario prima di poterlo tagliare. Alle cinque o alle sei? Un po’ tardi per una buona digestione, un comodo ritorno a casa per chi non si ferma a dormire e comunque andare a letto. Alle quattro? Secondo un articolo apparso su The Atlantic pare sia l’ideale per poter fare un pisolino dopo il pranzo e tornare a casa senza sentirsi troppo pieni, facendo una sana colazione al mattino e, al limite, uno snack prima del pranzo per non arrivare troppo affamati. Il tutto, comunque, all’insegna dell’equilibrio: non mangiare troppi antipasti, assaggiare un po’ di tutte le portate ma con moderazione e poi, magari, una bella passeggiata..


(*) Le ricette per il Giorno del Ringraziamento

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2 risposte a "Thanksgiving Day"

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    1. Scusa, non so se sei lo/la stesso/a della volta scorsa, ma perché il commento mi risulta inviato da “anonimo”, senza la piccola immagine che solitamente appare in alto sulla sinistra? Mi sono accorta che non fai commenti “fastidiosi”, eppure finisci in spam…

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