Giornata europea delle lingue

La data del 26 settembre fu proclamata dal Consiglio d’Europa nel 2001 alla fine dell’Anno delle lingue, con il patrocinio dell’Unione Europea. Scopo della giornata è quello di incoraggiare l’apprendimento delle lingue, in multilinguismo e la diversità culturale.

estratto da un articolo di Jeremy Butterfield
Collins Dictionary Language Blog

Immagine: portaledeigiovani.it

L’Unione Europea definisce “ufficiali” numerose lingue, il che significa che le persone hanno il diritto di usarle nei rapporti con e all’interno delle istituzioni dell’UE, le quali devono rispondere con le stesse lingue. I membri del Parlamento Europeo possono usare qualsiasi lingua ufficiale.

Quante sono le lingue ufficiali dell’Unione Europea?

Gli stati membri sono 27, quindi le “lingue ufficiali” dovrebbero essere 27, giusto.
Non è proprio così: sono 24 (vedi elenco alla fine).
Perché? Perché il tedesco è parlato sia in Germania che in Austria, il greco in Grecia e a Cipro, e i lussemburghesi usano il francese o il tedesco.
In termini di lingue europee, teoricamente il paese più poliglotta e la Svizzera, che ha quattro lingue ufficiali: francese, tedesco, italiano e romancio (quest’ultimo, un gruppo di dialetti derivanti dal latino volgare, così come accade per le lingue romanze).
E se vi state domandando se l’inglese è una lingua ufficiale dopo la Brexit, la risposta è sì: è una lingua ufficiale per l’Irlanda e Malta.
Ma, soprattutto, l’inglese è una lingua franca per tutti. Piccoli eserciti di traduttori e interpreti assicurano una comunicazione fluida nelle istituzioni dell’UE, ma supponiamo che un danese e uno sloveno si incontrino in corridoio per discutere un tema che interessa entrambi: la lingua che con ogni probabilità useranno sarà l’inglese.

E visto che siamo in argomento, è utile precisare che all’interno e all’esterno dell’UE i traduttori e gli interpreti non sono la stessa cosa: i primi lavorano con testi scritti, esprimendo nella propria lingua (decodifica) idee originariamente espresse (codifica) in un’altra.
Diversamente, gli interpreti lavorano con la lingua parlata, in simultanea. È un lavoro delicato, che non solo richiede competenze linguistiche molto avanzate ma anche una mente svelta.

Traduzione come metafora

Il verbo tradurre deriva dal latino traducĕre, «trasportare, trasferire» (comp. di trans «oltre» e ducĕre «portare»), poiché i significati sono portati da una lingua all’altra. E non è una coincidenza che la parola metafora sia collegata alla stessa idea (metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire»); in greco significava “trasferire, portare attraverso”, dato che in una metafora un significato è trasferito da un oggetto a un altro.
E a proposito di traduzione, in italiano si usa l’espressione molto concisa traduttore traditore, per trasmettere l’idea che è impossibile tradurre il significato completo di un testo senza in qualche modo tradire l’originale.

Che il detto sia giusto o sbagliato, nell’attività di editing di testi scritti in inglese da italiani trovo spesso molti esempi di falsi amici, cioè di parole che esistono in entrambe le lingue e si somigliano molto o identici nella forma ma dal significato diverso. Un esempio è la parola italiana libreria, che si sarebbe tentati di tradurre con “library”, in italiano è un negozio che vende libri mentre in inglese è una biblioteca.

Certamente, le 24 lingue ufficiali dell’UE sono ben lontane dall’includere tutte le lingue europee viventi, studiate da Ethnologue, un’organizzazione not-for-profit che monitora e, ogni anno, riporta le condizioni delle oltre 7.100 lingue del mondo, incluse quelle in difficoltà o in via di estinzione.


Le lingue ufficiali dell’UE per ordine di data:

  • 1958: olandese, francese, tedesco, italiano
  • 1973: danese, inglese
  • 1981: greco
  • 1986: portoghese, spagnolo
  • 1995: finlandese, svedese
  • 2004: ceco, estone, ungherese, lettone, lituano, maltese, polacco, slovacco, sloveno
  • 2007: bulgaro, irlandese, romeno
  • 2013: croato

Jeremy Butterfield
Ex direttore di Collins Dictionaries e autore della quarta edizione, rivista del Fowler’s Dictionary of Modern English Usage.

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5 risposte a "Giornata europea delle lingue"

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  1. Forse non c’entra particolarmente, ma il fatto della traduzione-tradimento, mi ha ricordato una notizia di qualche tempo fa piuttosto sconvolgente.
    Persone che parlano lingue diverse hanno personalità diverse, una per ogni lingua.

    Come se determinati suoni influenzino così a fondo da cambiare i pensieri e dunque il comportamento.
    La lingua è talmente potente e profonda che non può essere tradotta senza tradimento: arriviamo persino a tradire noi stessi!

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      1. Io noto che alcune parole in italiano hanno un maggiore impatto su di me perché sono associate in modo forte a situazioni che ho vissuto.
        Le stesse parole, ma in inglese, non mi fanno lo stesso effetto: sono in qualche modo più distaccato.

        Mi viene in mente un concetto che scrisse Erri De Luca su un suo libro: “quando mi insultano in italiano, non sento niente. Ma quando mi insultano in napoletano, mi arriva addosso tutto e lo sento anche fisicamente”
        (non erano proprio queste le parole ma il concetto era questo)

        Piace a 1 persona

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