
[…] Conte l’altro giorno ha detto: “Non sarò mai un prestanome”. Oddio, possibile che davvero non si sia accorto di essere stato, in questi quasi tre anni, esattamente un prestanome? [perdonatemi, ma ho riso troppo per l’articolo intero].
giusto qualche frase da
Piero Sansonetti
Il Riformista, 30 giugno 2021
Gli dicevano: fai così. E faceva così.
Fai cosà, e faceva cosà.
Vai con Salvini. E lui andava.
Ora con Zinga, E andava con Zinga.
Credeva di essere arrivato a Palazzo Chigi per le sue doti, la sua inventiva politica, la sua esperienza e cultura?
Ha pensato persino, in queste ore, di poter sfidare da pari a pari il fondatore del Movimento, cioè proprio Grillo.
E Grillo ieri lo ha passato per il filo della sua lama due o tre volte e poi lo ha messo alla spiedo. Come Maramaldo.
Gli ha detto: Conte, tu non esisti. Ha ragione Grillo? E adesso? Nessuno, secondo me, ha le capacità per prevedere il futuro.
Ora il Movimento sembra arrivato al capolinea. Tiriamo il fiato? No.
Secondo i meccanismi tradizionali della politica il Movimento è morto. Però, da diversi anni, la politica in Italia – e forse non solo in Italia – non risponde più a quei meccanismi coi quali siamo cresciuti. Le regole sono cambiate, sono impalpabili, le conosce solo chi vince e dopo aver vinto.
Forse sarà l’opinione pubblica a decidere se il grillismo debba sopravvivere. I partiti democratici si sottometteranno o combatteranno? Nel primo caso l’Italia è spacciata. Nel secondo caso si aprirà una battaglia vera tra l’idea liberale e democratica da una parte, e l’idea non-idea della politica non-politica.
P.S. Ora però c’è un problema che riguarda tutte le persone per bene: bisognerà che qualcuno si assuma il compito di andare da Travaglio e di avvertirlo, con tutte le cautele necessarie, di cosa è successo a Conte. Mi sa che tocca a Lilly Gruber…
Che trio di fenomeni 😱
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Interessante e condivisibile. 😉
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